Mi ci devo confrontare ogni tanto giusto per intervenire sulla curva glicemica e regolare il livello di serotonina, ma finisce lì.
Due sono le tecniche: il carbohydrate carving, un vero e proprio lavoro di intarsio sulla curva glicemica, e il carbohydrate craving, con il quale ho un minimo più di familiarità.
Si tratta, in buona sostanza, di dare appagamento all’ossessivo bisogno di introdurre zuccheri, dovuto ad un transitorio aumento di serotonina, determinato proprio dall'insulina, che migliora lo stato dell'umore.
A questo servo infatti i dolci.
Se l’autunno è la stagione delle mele, l’inverno è la stagione delle mela raccolte l’autunno precedente.
Si prestano a svariati usi nella preparazione di dolci.
Dalla loro, possiedono un buon contenuto di fibra (depura l’organismo, insomma fa bene), senza purtuttavia arrivare agli eccessi della crusca.
E poi c’è la pectina, prezioso polisaccaride che possiede proprietà gelificanti e aiuta a tenere sotto controllo le analisi (?).
Insomma: fate un dolce con le mele. Sono buoni, soddisfano l’insopprimibile esigenza di commettere un peccato di gola, ma in realtà fanno bene.
Io ne ho provati due.
Uno è un clafoutis (un che??) di mele e cannella. L’altra è una classica torta rustica alle mele.
Il clafoutis (il che??) è un dolce morbido di uova, latte, zucchero e poca farina. E mele. Come una frittata, insomma, ma di mele.
La torta rustica alle mele, invece, non è altro che una normale torta rustica alla quale sono state aggiunte le mele.
Come prima esperienza, tenuto conto che non ero più abituato al forno a gas non ventilato (aagh!!), sono abbastanza soddisfatto.
Veniamo agli abbinamenti.
Ovviamente, un bicchierone di latte freddo per mandar giù. E le melodiose note di Reality, per iniziare la giornata davvero con dolcezza.
Se siamo sul finire della giornata, una buona grappa morbida monovitigno, e i Guns n' Roses a palla.
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