mercoledì 8 febbraio 2012

Filetto di manzo

Torniamo all'alta cucina.
O - per lo meno - non ad un semplice pronto-cuoci, ma ad un piatto che si possa definire "cucinato", e non solo preparato per il consumo.
Tutto, come sempre, all'insegna di pochi ingredienti, procedimenti essenziali, niente ammenicoli, e tanto gusto.
La carne, in questo caso, è manzo americano.

Costicchia. Sui 20€ al kg da Despar, che vuol dire almeno 6/7 € per una bistecca.

Tecnicamente il taglio è un sottofiletto, o costata: proviene generalmente dalla sesta alla dodicesima costola, in lingua inglese sarebbe la più classica delle "Rib eye steak", in francese probabilmente "Entrecôte".

Gli amanti delle carni di provenienza estera apprezzeranno, sicuramente, le Rib Eye Steak di Black Angus, un classico - ed è proprio quella che ho preparato questa volta

L'età dell'animale influisce certamente sulla qualità della carne. L'ideale sarebbe una scottona, ovvero una giovane femmina di bovino mai stata gravida (15/16mesi): la carne presenta delle marezzature di tessuti grassi che durante la cottura si sciolgono e conferiscono un gusto delizioso ed una morbidezza ineguagliabile.

Veniamo alla preparazione.

Una breve marinatura a temperatura ambiente con vino bianco, sale e erbe aromatiche.
Una piastra rovente che aspetta.
Si inizia da un lato e tosto si abbassa la fiamma, sempre mantenendola  vivace; si passa all'altro lato dopo un un paio di minuti. Un altro paio di minuti, una rapida girata ed ancora una breve scotatta e per una cottura al sangue, di inimitabile morbidezza, è pronta.

Patate novelle per contorno, e un buon vino rosso per mandar giù.
Io l'ho provato con un Cesanese: vellutato, tannico, pastoso eppure morbido.

Musica: Carlos Santana - Oye Como Va


Nessun commento:

Posta un commento